Publifarum n° 12 - Atti Convegno Assiterm 2009

Prestito giuridico e specificità culturali: un approccio contrastivo

Silvia CACCHIANI- Chiara PREITE



Introduzione1

Rispetto ai linguaggi specialistici legati alle scienze pure e alle tecnologie, il linguaggio giuridico non si caratterizza per la monosemia dei suoi termini ma, al contrario, per una forte polisemia che dipende dalla storia della disciplina e dalla sua compenetrazione con la cultura della società che in essa si esprime, rendendolo profondamente culturo-specifico (culture dependent). Polisemia e specificità culturali non impediscono tuttavia al lessico giuridico – utilizzato prevalentemente in testi emessi da esperti e destinati ad esperti – di caratterizzarsi per un alto grado di specializzazione, ottenuto grazie a stipulazioni semantiche in grado di definire ogni accezione, neutralizzando possibili ambiguità, soprattutto se contestualizzata. Le maggiori difficoltà terminologiche emergono invece a causa della mancata equivalenza concettuale nel passaggio da una lingua-cultura ad un’altra, e risultano accentuate nel caso di contatto tra sistemi giuridici differenti quali common law e civil law: talvolta infatti, per ragioni e in epoche storiche diverse, tali linguaggi devono ricorrere al prestito linguistico per designare realtà o concetti di origine straniera entrati a far parte del sistema giuridico d’accoglienza.2

Ci proponiamo quindi di sondare il legame esistente tra francese e inglese giuridico, reso evidente dal passaggio di prestiti tra le due lingue, rilevando le diverse tipologie di prestiti riscontrabili nel Vocabulaire Juridique (VJ 20078) e nell’Oxford Dictionary of Law (ODoL 20066), con particolare attenzione per l’emergere di differenze diacroniche e per il diverso trattamento delle entrate nelle microstrutture (che verrà analizzato sulla scorta di WIEGAND 1992 e ss.).

1. I vocabolari

Le opere prescelte per condurre questa analisi, il VJ per il francese giuridico e l’ODoL per l’inglese giuridico, sono entrambi vocabolari monolingue, limitati ad una specifica pratica professionale – genere considerato da LERAT (1995: 173) come il primo livello della terminografia3 – che presentano, almeno negli intenti descritti nelle prefazioni, numerose caratteristiche comuni che li rendono comparabili in ottica contrastiva.
La prefazione dell’ODoL (2006: I) individua chiaramente l’utenza della quale si prefigge di soddisfare i bisogni: giuristi esperti, professionisti di discipline correlate (contabili, funzionari, professionisti del settore sociale, bancario o delle imprese), studenti di giurisprudenza, ma anche profani interessati al campo del diritto. Il VJ non è altrettanto esplicito, ma nell’Avant-propos è possibile leggere che questo vocabolario si rivolge “non seulement aux juristes français etétrangers, mais aussi – en premier lieu – au public composé de non juristes et aux étudiants” (VJ: V) : il target degli utenti sembra quindi coincidere a grandi linee. Entrambe le macrostrutture trattano termini appartenenti alle diverse branche e sotto-branche del diritto, secondo un approccio semasiologico in cui però i campi nozionali spezzati dall’ordine alfabetico vengono almeno parzialmente ricostruiti attraverso una serie di rinvii a termini a loro volta definiti sotto altre entrate, nonché attraverso la definizione dei sotto-termini4 che seguono il significato fondamentale dell’entrata. A differenza del VJ, l’ODoL fornisce anche una “Writing and Citation Guide” e alcune schede informative riguardanti approfondimenti di tipo enciclopedico. Elementi enciclopedici, come vedremo, risultano presenti anche nella microstruttura dell’ODoL dove costituiscono un ampliamento della definizione.
Secondo De Bessé (1990: 254) la definizione terminologica, pur adottando un procedimento onomasiologico come la descrizione enciclopedica, “s’arrête quand elle a donné toutes les informations permettant de situer et de différencier un concept à l’intérieur d’un système conceptuel”. Questo limite non è tuttavia sempre rispettato dai vocabolari specializzati, come mostra l’ODoL che pure non giunge fino a coprire in maniera esaustiva il sapere enciclopedico (Landau, 1984: 5-6; HARTMANN – JAMES, 1998: 48-50), ma tenta di dar conto approfonditamente dell'eventuale significato culturo-specifico, della presenza di concetti condivisi anche da altri sistemi giuridici, o di concetti in uso in altri sistemi giuridici.

2. La composizione del corpus

Per condurre la nostra analisi abbiamo consultato le macrostrutture del VJ e dell’ODoL al fine di individuare la presenza di prestiti – intesi come elemento straniero introdotto in una lingua «en usage à un moment donné dans une société donnée (…) et défini par opposition à l’ensemble des éléments antérieurs» (Deroy, 1956: 2)5 –rispettivamente dall’inglese e dal francese.
Per il VJ abbiamo accolto i 129 anglicismi direttamente segnalati come tali nella microstruttura che si preoccupa di fornire all’utente indicazioni linguistiche e storico-etimologiche attraverso diciture quali per esempio “anglais”, “ancien anglais”, “anglo-saxon” (allontanandosi così da una definizione di tipo puramente terminologico) o etichette come “francisation”. Quest’ultima segnala termini imposti o raccomandati dalle Commissioni Terminologiche del Conseil International de la Langue Française per rimpiazzare i rispettivi anglicismi considerati non necessari, a salvaguardia della lingua francese. Sottolineiamo però che tali francisations sono in numero estremamente esiguo (8 + 4 derivati) e che la loro presenza nel VJ è accompagnata da articoli separati dedicati al prestito inglese corrispondente. Talvolta infatti questi termini non riescono a soppiantare completamente il prestito, obbligando alla presentazione in parallelo della forma inglese (seppur con l’ausilio di un rinvio esterno e con un diverso livello di approfondimento delle definizioni) che l’utente del vocabolario potrebbe aver necessità di consultare (CORNU, 2007: VIII).
Diversamente dal VJ, l’ODoL non presenta alcuna indicazione relativa all’origine dei termini: si è dunque resa necessaria la consultazione dell’Oxford English Dictionary online6(OED) al fine di verificare la provenienza dei termini adottati. Abbiamo quindi accolto i termini di origine latina penetrati nell’inglese attraverso l’anglo-normanno, l’antico e il medio francese, nonché i rari esempi provenienti dal francese contemporaneo (segnalati come tali tramite le relative etichette e attraverso la datazione del primo esempio inserito nel dizionario), per un totale di 442 gallicismi. Naturalmente, la differenza non è solo di tipo quantitativo, ma soprattutto storico. La maggior parte degli anglicismi nel VJ infatti viene segnalata come derivante dall’inglese moderno, mentre quasi tutti i gallicismi appartengono all’antico fondo lessicale del legal English, e risalgono – come mostra l’OED – ad anglo-normanno, antico e medio francese, mentre i gallicismi contemporanei sono piuttosto rari7.

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3. Analisi contrastiva

Dopo un primo sguardo storico e quantitativo è possibile approfondire l’analisi interrogandoci sul rapporto che intercorre tra francese ed inglese giuridici e sulle eventuali differenze riscontrabili nella microstruttura dei due vocabolari presi in esame. Il confronto tra le definizioni del medesimo termine nel vocabolario d’origine e nel vocabolario della lingua d’adozione permette una riflessione sulla rappresentazione del significato del prestito nel passaggio tra i due sistemi giuridici, più specificamente sul grado di approfondimento dell’articolo dedicato al prestito, e sulle motivazioni dell’inclusione e della rappresentazione nel dizionario giuridico.
Tale analisi, presentata qui limitatamente ad una coppia di esempi (un anglicismo e un gallicismo con relative definizioni nei vocabolari d’arrivo e di origine) è condotta sulla base di una forma semplificata e adattata ai nostri scopi della “Theorie der Wörterbuchform” di WIEGAND (1992; 2003; 2005). Secondo WIEGAND8
la microstruttura lessicografica WA (Wortartikel) si compone di una struttura gerarchica formata da più segmenti testuali riguardanti l’entrata, tra cui eventuali operatori relazionali (LA1 = essere o LA2 = varianti metalinguistiche) e la definizione lessicografica (in termini di WIEGAND, descrizione del significato) consistente in una parafrasi a sua volta suddivisibile in SK e SSK (commento e sub-commento di tipo semantico). I diversi commenti riscontrabili nella microstruttura formano altri segmenti identificabili in base alla loro funzione (Angabe), ossia al tipo di informazione che forniscono, per esempio: MorA = elemento morfologico, PragmasemA = elemento pragmasemantico, StilA = elemento stilistico, KbeiA = esempio d’uso, BA = elemento che fornisce il senso attraverso diverse strategie, ossia BPA = parafrasi di senso, SynA = sinonimo, ÄquA = equivalente. La WA può anche presentare un pre-commento (PräK) dislocato a sinistra (spesso si tratta di un FK = commento sulla forma o di un EtyA = elemento etimologico, SherkA = lingua d’origine, QuA = forma equivalente nella lingua d’origine o HäquA = traduzione dell’equivalente) o un post-commento (PostK) dislocato a destra, spesso relativo a rinvii ad altre entrate o ad equivalenti e varianti. L’applicazione di tale teoria agli esempi prescelti permetterà di mettere in luce alcune considerevoli differenze microstrutturali dovute a un diverso grado di approfondimento dei relativi articoli.

3.1 Estoppel

Esaminiamo l’esempio di Estoppel9, prestito aller-retour che il VJ segnala come anglicismo, ma che l’ODoL segnala a sua volta come derivato dal Norman French, dunque considerato come xenismo da entrambe le lingue.

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Questa definizione si presenta come un item non elementare di tipo “Zusatzangabe” introdotto da un operatore relazionale LA2. La BA si compone di una BPA che la modifica a destra in forma di iperonimo (Notion), del quale vengono fornite l’origine giuridica (PräK), l’appartenenza ad una categoria (A-KatW = exception procédurale) e la funzione (A-FunkW = destiné à (…) État) contenente un rinvio interno (iVerwA = *bonne foi). La BPA (BezSP) (lié par son comportement (…) prétention nouvelle) è a sua volta introdotta da un operatore relazionale (LA2 = celui-ci étant considéré comme). Questo articolo si caratterizza per l’esplicitazione delle relazioni che si instaurano tra i segmenti definitori, che si realizza non solo attraverso l’uso degli operatori LA2, ma anche attraverso espressioni quali notion emprunté au nel pre-commento etimologico e Ex., che segnala la funzione esplicativa del segmento che segue KbeiA. L’esempio fa riferimento all’intera BA, poiché collega le due BPA. La microstruttura WA prosegue con l’inclusione di quattro Postk dislocati a destra, ossia i quattro rinvii VerwA, mentre il PräK mostra il riferimento ad informazioni di tipo etimologico, parzialmente ripetute nei due SHerkA successivi. L’integrate core appare dunque piuttosto complesso WA— LA2—PragmasemA— BA— BPA— A-KatW, A-FunkW, LA2, (BezSP). Il front integrate mostra un pre-commento etimologico composto da due SherkA e un HÄquA, mentre il back integrate consiste in un KbeiA, seguito da un post-commento di rinvii multipli.

Esempio 2: Rappresentazione parziale astratta di Estoppel (ODoL)

Data la natura estesa ed estremamente articolata dell’entrata, nessun tentativo viene fatto in questa sede di fornirne una rappresentazione esaustiva, e l’analisi viene limitata agli elementi rilevanti per la nostra analisi: parte introduttiva dell’entrata (2a: Estoppel), e uno tra gli iponimi presenti all’interno della stessa (2b: Estoppel by record).

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L’articolo relativo a Estoppel nell’ODoL risulta essere molto più esteso del corrispondente nel VJ e si avvicina alla realizzazione di un particolare tipo di articolo lessicografico che Wiegand(2003: 232) definisce “monothematischer Synopseartikel zur Wortfamilie”, ossia una sinossi che oltre a trattare la nozione designata dal definiens include anche una serie di sotto-categorie ed iponimi dell’entrata stessa. Il fatto che lo stesso procedimento sia adottato anche in Cornu, ma non nel caso della entrata lessicale per Estoppel sembra suggerire che la nozione, relativa al sistema anglosassone, sia in tale sistema più sfaccettata e approfondita. Insieme alla estrema rarità con cui tale termine comparirebbe nel discorso giuridico francese, ciò giustificherebbe una descrizione generale del significato in VJ. In ogni caso, ai fini della nostra analisi non può passare inosservata la scelta di non dedicare ampio spazio ad una nozione di non immediata comprensione nel sistema giuridico francese.
L’inclusione di termini modificati a destra dipende dal legame tra definizione e classificazione concettuale ed esigenza di semplicità della presentazione all’utente. La ricostruzione di legami spezzati è un procedimento utilizzato in entrambi i dizionari. In altri termini, se la definizione esige l’inclusione di iponimi appare utile inserirli nell’articolo dedicato all’iperonimo per favorire la consultazione e la comprensione del termine Estoppel. Ne consegue una serie di iponimi in cui il definiendum è modificato a destra. L’articolo Estoppel potrebbe quindi essere scomposto in più sottosezioni e quindi rappresentazioni parziali, facenti riferimento alla varietà di Estoppel esistenti. In particolare l’ODoL fa ricorso a due diversi tipi di definizione. Nella prima parte più generale (2a) troviamo una BPA non elementare, con uso della stessa classe sintattica ampliata a destra seguita da una precisazione relativa alle caratteristiche d’uso della nozione contenuta in un “Angabetext”. Successivamente invece troviamo una serie di LZGA (2b) contenute ciascuna in un “Angabetext”, di abbiamo riportatoun solo esempio.10

L’esempio 2 ci permette di rilevare la presenza di alcuni elementi non condensati all’interno della microstruttura (from in from Anglo-Norman French, or in or per rem judicata e i.e. in i.e. thathave been…), che potrebbero essere inferiti grazie al contesto, nonché l’assenza di eventuali operatori relazionali che sono invece presenti nel prosieguo dell’articolo, dopo le sotto-definizioni degli iponimi11
. Per esempio: “The doctrine of promissory estoppelapplies when one party to (…)” o “Under the doctrine of proprietary estoppel (…)”. Questo mostra che nonostante nell’ODoL gli indicatori di funzione siano sovente omessi, sinossi estese di questo tipo assumono spesso i tratti fondamentali della sintassi: “There are several forms of estoppel»; «There are two forms of equitable estoppel – promissory and proprietary”, riproducendo alcuni tratti più tipici del genere definitorio enciclopedico, come per esempio il riferimento esplicativo ad alcune decisioni di giustizia che costituiscono i precedenti legali tipici della Common Law.12

Questo primo raffronto degli elementi che compongono le definizioni delle entrate in esame ci permette di notare il ricorso ad una rappresentazione estesa della definizione dei prestiti dal francese all’inglese da parte dell’ODoL, che non è sempre riscontrabile nella direzione contraria. Tale divergenza si accentua nel caso di prestiti non recenti e potrebbe essere dovuta alla natura altamente culturo-dipendente delle entrate e all’appartenenza ad un diverso sistema legale. Dei due dizionari, comunque, solo l'ODoL si spinge più approfonditamente nell’enciclopedia, soprattutto quando fornisce riferimenti ai precedenti di altre cause ecc., laddove VJ non entra nel merito della giurisprudenza.

3.2 CIF

Passiamo ora all’analisi di una seconda coppia di esempi relativi all’Incoterm CIF13, anglicismo di cui il VJ offre anche la variante francese CAF. Questo caso ci permette di osservare il diverso trattamento di prestiti più recenti, relativi al diritto commerciale internazionale.

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La BA dell’articolo dedicato all’Incoterm CIF si riduce ad alcune informazioni sull’origine morfologica ed etimologica dell’anglicismo, attraverso un sinonimo/equivalente (SynA/HÄquA) sotto forma di rinvio (iVerwA) che indica all’utente dove cercare invece la definizione del termine (*CAF).14
La forma di questo tipo di definizione sinonimica con rinvio – che ricorre in numerosi articoli relativi a xenismi – si avvicina alla struttura aristotelica in quanto offre un iperonimo dell’entrata (SHerkA) legato da un operatore relazionale (LA2) alle differenze specifiche SK, FK, PostK. Rileviamo quindi un integrate core di tipo WA— SK— BA— (iVerwA)SynA/HÄquA, un front integrate limitato a sinistra a un commento etimologico (EtyA—SHerkA) e a destra a un commento morfologico (FK—rMorA). Un post-commento chiude l’articolo (VerwA = «V. vente»).

Come illustrato dalla rappresentazione parziale astratta per CIF nell'ODoL (Esempio 4), qui l’articolo dell’ODoL definisce invece la sigla (modificata a destra da contract) in maniera esplicita, sviluppandosi in enunciati e precisazioni successive, riguardanti l’applicazione del contratto CIF. Ciò si spiega col fatto che mentre il VJ può rimandare la definizione della sigla straniera CIF all’entrata dedicata alla variante francese CAF, l’ODoL non può rinviare ad equivalenti e deve svilupparla in maniera precisa facendo riferimento agli Incoterms.

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La WA è costituita da un pre-commento di tipo morfologico (PräK— FK—MorA = sviluppo della sigla) e da un commento sulla semantica (SK) che si realizza come un item non elementare composto da 4 sotto-commenti, ognuno formato da una definizione (BA) sotto forma di enunciato (BPA) di cui il primo rappresenta l’iperonimo (SSK1) e i successivi le differenze specifiche (SSK2 SSK3 SSK4) di CIF. In particolare SSK3 e SSK4 rivestono la stessa finzione (BezSP) in forma di «Zusatzangabe» e riguardano alcune specificazioni relative alla nozione contrattuale e alle sue obbligazioni giuridiche. L’integrate core si schematizza quindi in WA— SK— SSK— BA— BPA(BezSP), mentre il front integrate contiene a sinistra un commento morfologico (FK— MorA).

Ma ciò che caratterizza l’articolo è la presenza nel back integrate di uno sviluppo espositivo di tipo enciclopedico, che approfondisce le differenze specifiche della definizione, spingendosi oltre le informazioni sufficienti per la descrizione del senso del termine, fino descrivere la nozione del tipo di contratto («The seller performs (…) as from shipment»). Un secondo post-commento introdotto da * (VerwA) chiude l’articolo.

Le divergenze nel trattamento definitorio dei prestiti recenti mettono in luce il ruolo cruciale delle differenti presupposizioni riguardanti il profilo e le specifiche necessità di un utente che – come accennato, cfr. § 1 – dovrebbe essere simile (Bergenholz – Nielsen 2006), legate alla nozione di genuine purpose (Wiegand 1998 : 52) che influenza l’architettura lessicografica in fase di dictionary design, nonché delle possibili differenze culturali e disciplinari interne alle diverse communities of practice (Wenger 2008) – ossia alle comunità di lessicografi e giuristi che collaborano alla stesura dei vocabolari –, che vanno ad aggiungersi alle specificità delle culture nazionali.

Conclusioni

Attraverso una limitata ma rappresentativa scelta di esempi, questo contributo vuole mettere in luce convergenze e divergenze nel trattamento dei prestiti giuridici da francese e inglese in entrambe le direzioni. Una situazione di squilibrio si rende subito evidente dal punto di vista quantitativo – in quanto il VJ presenta solo 129 anglicismi contro i 442 gallicismi dell’ODoL – e diacronico, poiché solo un numero estremamente ridotto di anglicismi si rivela d’origine contemporanea (la maggior parte dei gallicismi è infatti entrata nell’inglese giuridico attraverso anglo-normanno, antico e medio francese), mentre gli anglicismi nel francese giuridico si distribuiscono storicamente in maniera più omogenea. Le divergenze appaiono inoltre nel diverso trattamento definitorio – qui analizzato secondo una versione semplificata della “Theorie der Wörterbuchform” di WIEGAND – riservato a gallicismi ed anglicismi nei rispettivi vocabolari.

L’analisi del corpus di articoli lessicografici sul quale ci siamo basate ha permesso di rilevare la tendenza dell’ODoL, meno evidente nel VJ, ad una rappresentazione estesa del senso dei gallicismi, nonostante l’assenza quasi totale di informazioni di tipo etimologico, sistematiche invece nel VJ. Questo potrebbe dipendere dalla natura altamente culturo-specifica che i termini assumono nei diversi sistemi legali, ma anche dai diversi presupposti inerenti alla tradizione della Common Law basata sulla giurisprudenza (a differenza della Civil Law più legata ai Codici di Legge), presupposti e assunti che spingono i lessicografi verso la più sistematica inclusione di definizioni iperspecifiche, ossia includenti elementi di tipo enciclopedico, mirate a contestualizzare i concetti nel loro ambito di specialità. L’ODoL ricorre spesso infatti all’esplicitazione di informazioni aggiuntive, condensate in espansioni relative alle categorie giuridiche di appartenenza, alle funzioni e ai contesti d’uso dei termini, allontanandosi da un tipo di definizione che procede per relazioni paradigmatiche (per iperonimi, sinonimi, ecc.), privilegiata invece dal VJ, e di conseguenza da una definizione di tipo strettamente lessicografico-terminologico.

Bibliografia

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Note

↑ 1Gruppo di ricerca Modena Lexi-Term del Dipartimento di Studi Linguistici sulla Testualità e la Traduzione – Facoltà di Lettere e Filosofia. Precisiamo che Silvia Cacchiani si è occupata dei paragrafi: Introduzione,1, 2 e 3.2, e Chiara Preite dei paragrafi 3, 3.1 e conclusione.

↑ 2 CORNU (2007: VIII) precisa nella Prefazione che “sauf exception, les termes anglais retenus ne l’ont été que parce qu’ils servent à désigner un élément du système juridique français ou de l’ordre international”.

↑ 3 Come spiega LERAT (1995: 173): “Ce type est caractérisé par sa limitation aux termes d’un domaine ou d’un ensemble de domaines de connaissances; il résulte de ce choix une nomenclature limitée à des noms, des verbes, des adjectifs et des adverbes spécialisés mais accueillante à des composés syntagmatiques, des sigles, des acronymes, des emprunts, voire des locutions, et en principe des définitions techniques”.

↑ 4 Per esempio, nel VJ: Chèque, − au porteur (chèque au porteur); Hardship, (clause de) (clause de hardship). Nell’ODoL: Franchise, − franchisee/franchisor,Estoppel, estoppel by conduct, estoppel by deed, etc.

↑ 5 Deroy (1956: 215-234) suddivide i prestiti in base al grado di penetrazione nella lingua d’arrivo ed inserisce nella categoria dei prestiti “totali” i prestiti propriamente detti, ossia acclimatati e adattati al sistema d’arrivo, al punto da funzionare come basi per neologismi; nella categoria dei prestiti “parziali” vengono invece segnalati i peregrinismi e gli xenismi (compresi calchi e prestiti di senso), ancora percepiti come stranieri, a causa del mantenimento, talvolta parziale, della loro morfologia originaria.

↑ 6 http://www.oed.com.

↑ 7 È legittimo supporre che i prestiti dall’anglo-normanno, antico e medio francese abbiano permesso di fondare la disciplina tramite un avvicinamento tra diritto romano e mondo anglosassone, che ne ha adottato elementi e relativi termini.

↑ 8 Per un trattamento più esteso della teoria di Wiegand, cfr. CACCHIANI – PREITE (2009).

↑ 9 Un altro esempio simile è Abatement/Abattement, cfr. CACCHIANI – PREITE (2009).

↑ 10 Gli altri due iponimi sono: “Estoppel by conduct (or in pais) arises when the party estopped has made a statement or has led the other party to believe in a certain fact; Estoppel by deed prevents a person who has executed a deed from saying that the facts stated in the deed are not true”.

↑ 11 “There are two forms of equitable estoppel - promissory and proprietary. The doctrine of promissory estoppel applies when one party to a contract promises the other (by words or conduct) that he will not enforce his rights under the contract in whole or in part. Provided that the other party has acted in reliance on that promise, it will, though unsupported by consideration, bind the person making it: he will not be allowed subsequently to sue on the contract. When applicable, the doctrine thus modifies the common-law rules relating to *accord and satisfaction. Under the doctrine of proprietary estoppel, the courts can grant a discretionary remedy in circumstances where an owner of land has implicitly or explicitly led another to act detrimentally in the belief that rights in or over land would be acquired. The remedy may take the form of the grant of a *fee simple in the property (Pascoe v Turner [1979] 1 WLR 431), the grant of a short-term occupational *licence, or even a monetary sum equivalent to the value of the detriment suffered by the claimant in reliance upon the expectation (Jennings v Rice [2003] P & CR 8 (CA)). The court will always seek to do the minimum necessary to satisfy the equity”.

↑ 12 Per esempio: “The remedy may take the form of the grant of a *fee simple in the property (Pascoe v Turner [1979] 1 WLR 431), the grant of a short-term occupational *licence, or even a monetary sum equivalent to the value of the detriment suffered by the claimant in reliance upon the expectation (Jennings v Rice [2003] P & CR 8 (CA)). The court will always seek to do the minimum necessary to satisfy the equity”.

↑ 13 In ambito europeo, esempi simili sono CE/Communauté européenne e Copyright. Cfr. CACCHIANI-PREITE (2009).

↑ 14CAF Expression française formée des initiales des mots : coût, assurance, fret (comp. CIF) désignant une *vente de marchandises destinées à être transportées par mer, qui est faite moyennant un prix global comprenant le coût de la marchandise, le fret et l’assurance et comporte une livraison des marchandises ò l’embarquement”.

 

Dipartimento di Lingue e Culture Moderne - Università di Genova
Open Access Journal - ISSN 1824-7482