Publifarum n° 12 - Atti Convegno Assiterm 2009

L’instabilità dei termini complessi all’interno delle LSP: un confronto italiano/francese

Elisa LAVAGNINO



Introduzione

Nel passato le principali teorie terminologiche non contemplavano l’esistenza di casi di sinonimia e/o polisemia all’interno delle lingue di specialità. Tuttavia, se osserviamo la realtà, appare evidente che l’uso dei termini nei testi e nei discorsi specialistici mette in discussione l’assenza di variazione terminologica. Lo studio di questo fenomeno focalizzato sulla descrizione delle sue peculiarità rappresenta un’evoluzione necessaria nella ricerca e nella teoria terminologica.

Obiettivo del nostro progetto é quello di indagare su di una forma particolare di variazione, ovvero la riduzione dei termini complessi (TC). In generale, la riduzione può essere inserita tra i meccanismi di variazione denominativa, fenomeno secondo il quale diverse denominazioni identificano uno stesso concetto. Non esiste ancora accordo sul valore che essa assuma nelle lingue di specialità (LSP): alcuni specialisti sostengono che sia comune a tutte le LSP; altri che, a seconda della situazione comunicativa, possa rappresentare o meno un fatto di rilievo all’interno della LSP; per altri ancora invece la variazione denominativa non esiste assolutamente.

La creazione e lo studio di corpora sono risultati cruciali per lo svolgimento del nostro progetto. Sono stati presi in esame il dominio delle aree naturali protette e dell’agricoltura biologica e le rispettive LSP sono state analizzate contrastivamente in francese ed italiano.

Prima di tutto sembra opportuno introdurre il meccanismo della riduzione: esso è determinato dall’instabilità della struttura di un termine complesso che, a seconda del contesto, può avere delle ripercussioni sul discorso di specialità. Dato che non sempre TC e varianti ridotte sono riconducibili l’uno all’altra, possono sorgere ambiguità che si ripercuotono sulla trasmissione dell’informazione.

La riduzione, a seconda della situazione comunicativa, assicura:

  1. l’evoluzione formale di una terminologia, il successo di alcune varianti può essere talvolta interpretato come fenomeno di evoluzione dei termini appartenenti ad una data terminologia; questo permette alla lingua di adattarsi continuamente alle esigenze degli utenti;
  2. coesione e coerenza: le relazioni che si istaurano tra TC e varianti collaborano a garantire coesione e coerenza in un testo;
  3. economia: l’utilizzo di varianti ridotte limita la ridondanza nei testi.

In questa comunicazione ci proponiamo di analizzare il rapporto tra i TC e le loro varianti, cercando di concentrare la nostra attenzione sul valore che assumono in relazione alle unità testuali. In altre parole, ci prefiggiamo di presentare una prima serie di esempi afferenti a diversi domini di specialità che, a seconda delle loro caratteristiche, possono generare o meno un certo tipo di variazione (Lavagnino, 2007).

1. Le LSP analizzate

I domini di appartenenza dei documenti presi in esame sono l’agricoltura biologica (AB) e le aree naturali protette.

Le ragioni alla base della scelta dei domini hanno origine diversa. Il glossario trilingue sull’agricoltura biologica redatto per la laurea triennale giustifica la scelta del primo dominio1. Durante la compilazione del glossario, l’instabilità dei TC nel discorso ha subito posto dei problemi nella scelta dei termini vedette. La scelta del dominio delle aree naturali protette trova invece giustificazione in uno stage svolto presso il Parco Nazionale delle Cinque Terre. In quell’occasione, è risultato che, come nel caso dell’AB, la terminologia afferente a questo dominio presentava una forte tendenza alla variazione.

Da una prima analisi è subito emerso che, sebbene le due LSP presentino dei tratti in comune, le ragioni che stanno alla base dell’instabilità terminologica non possono essere ricondotte alle stesse motivazioni. Per quanto riguarda l’agricoltura biologica, il fattore che incide maggiormente é il recente sviluppo del settore, mentre nel caso delle aree naturali protette é piuttosto la varietà delle situazioni comunicative e dei soggetti implicati a determinare la variazione.

Ugualmente emerge che la riduzione può essere influenzata dalle tipologie testuali: ci prefiggiamo quindi di presentare alcuni esempi di tipologie testuali e di analizzare i TC presenti nei testi in relazione alle loro varianti.

1.1 La composizione del corpus: problematiche e soluzioni

Il corpus presenta un grado di specialità2 differente. A seconda della tipologia di appartenenza, i testi che lo compongono hanno permesso di focalizzare la nostra attenzione sulla connessione esistente tra unità testuali, termini complessi e variazione.

Entrambi i domini fanno riferimento a settori di recente e rapido sviluppo che mettono in contatto specialisti e non, per questo le diverse situazioni comunicative hanno degli effetti sulla produzione di testi e discorsi specialistici.

Questa varietà spesso ha reso più complessa la suddivisione dei corpora in sotto-domini. Nel nostro caso, abbiamo deciso di classificare i testi sulla base della loro dimensione verticale [Cortelazzo, 1994]; questa nostra scelta trova una giustificazione nello scopo del progetto, che si propone lo studio del grado di fissazione della terminologia.

Il corpus relativo al dominio dell’agricoltura biologica è stato creato durante la realizzazione di un glossario multilingue francese, italiano, russo. I siti analizzati sono circa 70/80 e il periodo di riferimento è marzo-giugno 2007.

I testi sono stati tratti principalmente da:

Tabella 1 Lavagnino

La LSP delle aree naturali protette non è recente3 quanto quella dell’agricoltura biologica, ma presenta comunque un alto tasso di variazione. A livello denominativo, tale variazione aumenta l’ambiguità del discorso: sebbene quasi assente nelle tipologie testuali più vincolanti, essa rappresenta un ostacolo nell’individuazione dei termini vedette della lingua stessa, e rende quindi più complessa l’individuazione di eventuali varianti e delle relazioni con i TC di partenza.

I testi sono stati tratti da portali relativi ad enti di riferimento del settore in Italia e in Francia. Inoltre, è stata attivata una convenzione di stage con l’Eurac4 di Bolzano che in precedenza aveva partecipato ad un progetto per la realizzazione di un glossario multilingue relativo alla terminologia delle Aree Protette Alpine5 per poter indagare anche sui loro materiali.

Come per l’AB, abbiamo scelto:

Tabella 2 lavagnino

1.2 Il trattamento automatico dei testi

L’utilizzo di strumenti informatici permette di ottenere risultati precisi ed affidabili, nonché di velocizzare l’analisi dei corpora. Il linguaggio Perl6 rappresenta un supporto fondamentale per la raccolta, la rielaborazione e il trattamento automatico di testi. La decodifica di lettere accentate o caratteri alfanumerici, la presenza di codice html nei file rappresentano alcune delle difficoltà che si incontrano nel reperimento in rete dei testi; il linguaggio Perl ne permette l’analisi e la correzione automatica.
Per lo studio dei TC nel contesto, abbiamo utilizzato il software Pivotal, applicazione creata da Simone Torsani7 per l’analisi di corpora online. L'utilizzo di tale programma giustifica la scelta di Internet come principale fonte: il programma estrae automaticamente termini esclusivamente da testi in formato .html.

Qui di seguito riportiamo due fotografie delle principali finestre del programma (figura 1): la prima riprende la schermata di ricerca di Pivotal e la seconda presenta la visualizzazione dei risultati della ricerca del termine riserva naturale nei testi caricati nel programma.

Immagine 1 Lavagnino

Figura 1: Pivotal

2. Il progetto

Il progetto di analisi della riduzione dei TC è nato in occasione della stesura del glossario trilingue sull'agricoltura biologica citato in precedenza. Nella compilazione del glossario, la frequenza dei termini complessi e la loro instabilità spesso presentavano delle difficoltà che incidevano sulla redazione delle schede.

Il progetto iniziale prendeva in considerazione unicamente le problematiche affrontate durante la redazione del glossario relativo al settore dell’agricoltura biologica. Ottenuti i primi risultati, si è pensato di provare ad analizzare una seconda LSP, per verificare la validità dei risultati ottenuti, nonché la loro eventuale universalità. A tal scopo, si è scelta la LSP della aree naturali protette.

La metodologia seguita si basa su due approcci:

2.1 Termini complessi, riduzione e LSP

L’elemento centrale del nostro progetto è la riduzione vista come strumento di analisi della dinamicità discorsiva dei termini complessi appartenenti ad una lingua di specialità.

Un termine complesso è una « unité linguistique complexe, composée au minimum par deux lexèmes et dont la combinaison morphosyntaxique totale a pour fonction de dénommer un concept » (Silva, Costa, Ferreira, 2004).

Per stabilire se una struttura complessa fosse un termine, ci siamo basati su due tipi di criteri: i primi servono a definirne l’univocità e l’appartenenza ad una LSP, mentre i secondi forniscono gli elementi per descriverne i tratti formali e semantici che mettono in luce le relazioni esistenti tra i componenti (Collet, 2000).

La struttura di un TC è binaria per definizione. In generale, tra i componenti di un TC possiamo individuare elementi cosiddetti differenziali che ne definiscono l’univocità. Nel caso della serie agricoltura biologica, agricoltura biodinamica e agricoltura sostenibile, gli aggettivi vengono definiti come modificatori della testa e rappresentano i componenti differenziali. Questa distinzione appare fondamentale nella descrizione della riduzione, perché ne rappresenta una causa (Portelance, 1991).

Si distinguono diversi processi di riduzione. Il primo definito di “lessicalizzazione8” genera varianti indipendenti dal TC, capaci di rappresentarne il concetto in maniera autonoma. In questo caso, si registra la caduta degli elementi che con il tempo si sono consolidati nel sapere condiviso di una comunità, cioè i componenti non più differenziali. Nel secondo caso, invece ci troviamo di fronte ad un meccanismo testuale frutto di un processo che chiameremo “anaforico7”. Le varianti in questo caso restano completamente dipendenti dal TC e svolgono una funzione di coesione all’interno del testo.

Contesto e cotesto contribuiscono al trasferimento dell’informazione. Il testo è quindi il punto di partenza per una corretta analisi del fenomeno della riduzione. Uno studio basato unicamente sulla struttura interna dei termini che non tenga in considerazione l’influenza dei testi sul loro comportamento risulterebbe parziale ed in certi casi fuorviante9.

La riduzione è un meccanismo sincronico, se TC e variante occorrono nella stessa dinamica discorsiva, mentre rappresenta un meccanismo diacronico quando una forma ridotta, acquisendo il ruolo di termine vedette, genera un’evoluzione a livello formale del TC stesso acquisendone lo stesso valore. Il termine prodotto biologico o l’equivalente francese produit biologique sono l’evoluzione formale del termine prodotto ottenuto da produzione biologica e produit issu de l’agriculture biologique. La variante éco-audit rappresenta anch’essa una variante formale del termine complesso audit environnemental. La caduta dell’aggettivo environnemental genera ambiguità perché audit da solo potrebbe fare riferimento ad altri concetti appartenenti ad altri domini. Per sopperire a questa ambiguità, è stato formato un nuovo termine attraverso l’aggiunta del prefisso éco-. Il prefisso rende la variante ridotta semanticamente più forte, contestualizzandola nel dominio di riferimento.

Introdotti i due elementi caratterizzanti il nostro progetto, passiamo alla descrizione del legame esistente con le LSP che chiariremo proponendo alcuni esempi significativi utili alla dimostrazione dei meccanismi appena descritti.

L’idea di partenza definisce una relazione inversamente proporzionale tra la tendenza di un TC a ridurre e il grado di vincolo espresso dalla tipologia testuale: più un testo è vincolante e meno gli elementi che lo compongono subiranno variazioni. Tuttavia, non sempre questo principio rispecchia la realtà; sono state infatti individuate unità testuali che, sebbene pongano un vincolo forte, subiscono comunque il meccanismo della riduzione. Ne riporteremo alcuni esempi a seguire.

1) Le riserve naturali sono costituite da aree terrestri, fluviali, lacuali o marine che contengono una o più specie naturalisticamente rilevanti della flora e della fauna, ovvero presentino uno o più ecosistemi importanti per le diversità biologiche o per la conservazione delle risorse genetiche. Le riserve naturali possono essere statali o regionali in base alla rilevanza degli interessi in esse rappresentati (legge quadro del 1991).

In questo caso, il termine complesso riserva naturale, si presenta sempre nella sua forma piena poiché i testi giuridici impongono un forte vincolo e non ammettono alcuna ambiguità nella trasmissione dell’informazione. Talvolta, le unità testuali possono collaborare a questo passaggio attraverso meccanismi di esplicitazione, che ne riducono il rischio di ambiguità. In questo caso, la riduzione è ammessa anche in testi molto vincolanti. Il testo riportato qui di seguito dimostra quanto appena affermato.

2) Ai fini della designazione delle aree particolarmente protette (qui di seguito denominate “AREE PROTETTE”), la zona di applicazione del presente protocollo è la zona del mar Mediterraneo definita nell’articolo primo della convenzione per la protezione del mar Mediterraneo dall’inquinamento (qui di seguito denominata “la convenzione”), restando inteso che, per le esigenze del presente protocollo, essa è limitata alle acque territoriali delle parti e può comprendere le acque che sono situate all’interno della linea di base a partire dalla quale viene misurata la larghezza del mare territoriale e che si estende, nel caso di corsi di acqua, fino al limite delle acque dolci. Essa può inoltre comprendere zone umide o zone costiere designate da ciascuna delle parti (legge del 5 marzo 1987).

Le LSP incidono sulla riduzione a seconda del loro grado di figement, valore che esprime quanto una terminologia risulta stabile nell’uso e condivisa dagli utenti. Nei testi italiani, spesso, l’ambiguità generata dalla presenza di più denominazioni relative ad un unico concetto è tale da impedire il passaggio dell’informazione, soprattutto ad un lettore poco esperto. In generale, termini come area protetta, riserva naturale e parco naturale vengono utilizzati indistintamente, sebbene queste denominazioni si riferiscano a concetti distinti, definiti ed inquadrati all’interno di leggi che ne stabiliscono le proprietà.

A tal proposito, citiamo come esempio il glossario del Corpo Forestale10 dello Stato che propone la seguente definizione di area protetta:

Aree dotate di particolari caratteri ambientali, di cui lo Stato o gli altri organi che hanno poteri di gestione del territorio garantiscono la salvaguardia grazie a specifici vincoli legislativi. Tali sono i parchi nazionali e regionali, le foreste demaniali, le riserve integrali, le oasi faunistiche.11

Secondo il glossario, le riserve integrali rappresentano una tipologia di area protetta. Se confrontiamo però tale definizione con la legge quadro del 6/12/1991, notiamo un’incongruenza. Il testo legislativo prevede la seguente suddivisione:

Aree naturali protette :

Scendendo ancora di un grado nella classificazione, ritroviamo riserva integrale come categoria di parco nazionale e/o di riserva naturale a livello nazionale, ma non come ente che rappresenta un’area protetta a se stante.

La legge quindi stabilisce la seguente rappresentazione concettuale:

grafico Lavagnino

La lingua francese registra una maggiore stabilità denominativa. A tal proposito, riportiamo un estratto di un articolo tratto dal code de l’environnement che disciplina la gestione dei parchi:

L'adhésion d'une commune à la charte, postérieurement à la création du parc national, est soumise à l'accord de l'établissement public du parc. Cette adhésion ne peut intervenir qu'à une échéance triennale à compter de l'approbation de la charte ou que lors de sa révision. Elle est constatée par le préfet qui actualise le périmètre effectif du parc national12.

Si evince subito che la presenza della forma piena del termine e la forte tematizzazione del cotesto evitano il rischio di ambiguità della variante anaforica parc. In questo caso, la catena anaforica garantisce una maggiore coesione ed economicità all’interno del testo.

3. I primi risultati

Qui di seguito riportiamo alcuni dei risultati ottenuti fino ad ora. Ricordiamo comunque che quanto presentato fa parte di un progetto di tesi di dottorato e i risultati sono da considerarsi parziali e in evoluzione.

3.1 Il valore discorsivo dei TC

Un TC, attraverso il processo di riduzione, rende il testo dinamico evitando la ripetizione. Tuttavia, riduzione e ripetizione del TC mettono in opposizione economicità e chiarezza. Le esigenze testuali spesso determinano l’impiego di varianti lessicali piuttosto che anaforiche, a seconda delle caratteristiche del testo e nel rispetto della coesione e della coerenza. L’ambiguità che può derivare dall’uso di forme ridotte viene influenzata anche dalle conoscenze condivise da una certa comunità d’uso. A tal proposito:

[…] Etablir un lien d’équivalence entre réseau de V.R.U. ou réseau VRU et réseau de voies rapides urbaines suppose déjà la mobilisation de connaissances sur le fonctionnement de la langue et plus particulièrement sur les possibilités de variations formelles des syntagmes terminologiques […] (Marie-Paule Jacques, 2000 : 2).

Un’analisi sistematica delle varianti può contribuire alla creazione di un nuovo strumento fondamentale per traduttori, redattori, specialisti. Per questo, alcuni studi sono stati dedicati alla creazione di nuovi dizionari che includano voci dedicate appunto alla descrizione di queste varianti13.

Durante le nostre ricerche, è emersa infine la necessità di considerare altri meccanismi, quali la siglazione e la riformulazione, perché in stretto legame con la riduzione stessa. In questo testo ci limiteremo a presentarne alcuni esempi per chiarire il loro legame con il meccanismo della riduzione.

3.2 La riduzione in contesto

Il microcontesto linguistico collabora al posizionamento di TC e forme ridotte all’interno di un dato campo concettuale14.

Qui di seguito proponiamo alcuni esempi tratti dalle nostre ricerche.

1) Agricoltura biologica
Variante lessicale: il biologico (60%, sulla base delle occorrenze del TC in forma piena).

In questo caso di riduzione, si registra la caduta della testa agricoltura, elemento che non caratterizzava la specificità del TC perché può afferire a diversi domini e fare riferimento a diversi contesti.

L’aggettivo biologico segnalala specificità del termine, determinandone l’afferenza al dominio di riferimento. Nella variante lessicale, esso ha subito un processo di nominalizzazione che ha semplificato la struttura stessa del TC. Tale processo ha permesso alla variante di diventare un termine caratterizzante la lingua di specialità dell’agricoltura biologica. Infatti, il biologico in alcuni testi rappresenta il settore in generale, e quindi il dominio di riferimento dell’agricoltura biologica.

A seguito della firma dell’accordo di settore tra FederBio e il Ministero dello Sviluppo Economico dello scorso marzo e con l‘intesa operativa tra MiSE, ICE e FederBio prende il via la fase operativa del progetto di internazionalizzazione del Biologico italiano.
Il Biologico sta vivendo, in Italia e nel mondo, un momento di sana crescita: la crisi in atto determina infatti un nuovo stile di vita e un orientamento dei consumi verso acquisti più consapevoli e attenti ai temi della salute, dell’ambiente e della sostenibilità. Quello italiano è un Biologico di eccellenza e qualità, un primato da promuovere dal Mediterraneo al resto del mondo15.

2) Metodo di produzione biologica
Variante anaforica: metodo (16%).
Varianti lessicali: metodo biologico(62%), produzione biologica (22%).

Il numero delle componenti di un TC influenza la tendenza a ridurre: più la struttura di un termine è complessa e più l’utente tenderà a creare delle varianti ridotte. Metodo biologico e produzione biologica possono non avere lo stesso valore. Se li analizziamo, infatti, risulta che il primo non è ambiguo, mentre nella variante produzione biologica si perde l’idea di metodo e, in caso di contesto poco chiaro, si potrebbe generare ambiguità con il termine produzione biologica, che si riferisce al risultato e non al metodo. Di seguito riporteremo degli esempi che metteranno in luce questa problematica in relazione anche con il termine prodotto biologico.

3) Prodotto biologico
Variante anaforica: prodotto(47%).
Variante lessicale: il biologico(53%).

Ed ecco gli esempi di testi, che a seconda del caso, collaborano alla disambiguazione del senso della variante.

L'incredibile, l'indicibile è stato approvato a larga maggioranza da burocrati che sembrano sempre più rappresentare se stessi. L'approvazione di questo nuovo Regolamento Europeo sull'agricoltura biologica è un passo indietro che il biologico europeo ora deve affrontare e che sicuramente risponde a logiche che non sono quelle di chi lo produce e lo consuma.16

La frase chi lo produce e chi lo consuma risulta determinante per comprendere a cosa si riferisce il biologico, cioè il prodotto biologico.

Il biologico guarda avanti.

Secondo Ferrante "il biologico torna a crescere e questo deve essere visto come un'iniezione di fiducia per tutta l'agricoltura italiana". Ferrante parla dell'agricoltura biologica come modello di riferimento produttivo per le nostre aree rurali, per quelle a rischio abbandono. I prodotti e le colture biologiche come elementi fondamentali per promuovere uno sviluppo locale "sostenibile e durevole", legato alla tutela del paesaggio, alla conservazione della natura e della biodiversità.
Parla di dati incoraggianti anche il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Boco, che " dimostrano una significativa attenzione degli agricoltori verso il metodo biologico"17.

In questo testo, sono state individuate varianti ridotte che si riferiscono a diversi TC:

4) Agriculture biologique
Variante lessicale: l’agriculture bio (48%), le bio(51%).

Sono state rilevate due varianti: le bio et l’agriculture bio. Il componente biologique in francese, a differenza dell’italiano, subisce un troncamento. Tale meccanismo, insieme alla siglazione, è molto frequente nella lingua francese.

5) Mode de production biologique 
Variante anaforica: mode (16%),mode de production (35%)

Variante lessicale: production biologique (49%)

Come per l’italiano, una struttura più complessa registra una tendenza maggiore a ridurre. In questo caso, le varianti anaforiche non inserite in un contesto specializzato potrebbero causare la perdita di informazione, pregiudicando la comprensione del testo stesso.

6) Produit biologique
Variante anaforica: produit (23%).
Variante lessicale: produit bio (52%), le bio (25%).

Ritroviamo anche qui la forma bio. Il valore che possiamo attribuire alla variante lebio è lo stesso della variante il biologico per la lingua italiana.

Ed ecco alcuni esempi:

En 1994, le décret no 94-492 aboutit à la mise en place du label Agriculture Biologique (AB) et à la création d'organismes de contrôle et de certification des produits biologiques sous la tutelle du ministère de l'agriculture. La labellisation au moyen du logo (AB) peut être renforcée de logos émanant de certificateurs indépendants comme les labels NATURE&PROGRES (éthique et écologie) et DEMETER (biodynamie) qui sont des organismes privés qui ont contribué aux fondements de la bio.18

È la presenza del termine pieno che ci aiuta disambiguare la bio.

Nel testo che segue, l’implicita pour biologiques riduce il rischio di ambiguità della variante ridotta. Questo tipo di disambiguazione è di norma tipico di testi più vincolanti, quali i testi giuridici.

Les produits "bio", pour biologiques, connaissent un véritable succès. La demande décolle à tel point qu'elle est supérieure à l'offre. La gamme de produits est de plus en plus large: des légumes à la viande en passant par les œufs, tous les produits végétaux et animaux ont leur label 100 % naturel.19

Nel testo a, production biologique non si riferisce al modo di produzione, ma all’attività biologica in generale, mentre nel testo b la variante sostituisce il TC mode de production biologique. Ma solo un’analisi del microcontesto aiuta a disambiguare il concetto espresso della variante.

a) Les acteurs de la production biologique, et plus particulièrement les agriculteurs biologiques, appliquent des méthodes de travail fondées sur le recyclage des matières organiques naturelles et sur la rotation des cultures ; celles-ci visent à respecter l'équilibre des organismes vivants, qui peuplent le sol (bactéries, vers de terre, etc.).20

b) Durant sa période d'adaptation à la production biologique, la laiterie a choisi de produire ses propres préparations de fruits, par souci de cohérence et de qualité. Elle décide alors d'élaborer une nouvelle recette, nommée " fruits sur sucre ", qui demandera plus d'une année d'investissement pour sa mise au point21.

7) riserva naturale
Variante anaforica: riserva.(63%, sulla base delle occorrenze del TC in forma piena)

La Riserva Naturale Monte Rufeno, area protetta facente parte del Sistema di Parchi e Riserve Naturali della Regione Lazio, si trova posizionata nell'estremo Nord della provincia di Viterbo al confine con Umbria e Toscana. […] Il territorio della Riserva è attraversato dal fiume Paglia, affluente del Tevere; […] Una seconda zona ad alta valenza naturalistica ancora non inserita nel contesto della Riserva Naturale Monte Rufeno, ma da tutti gli ambientalisti della zona considerata parte integrante e sostanziale di essa, é il Bosco del Sasseto. Sino all'istituzione della Riserva l'area era assai poco studiata sotto il profilo botanico e naturalistico in genere […]22.

Ecco un esempio di catena anaforica che nasce proprio dalla riduzione di termini complessi. In questo esempio, un’analisi del cotesto è fondamentale per recuperare il significato del TC. Cotesto e riduzione sono legati da una duplice funzione: assicurare il passaggio dell’informazione, evitando il rischio di ambiguità ed aumentare coesione, garantendo l’unità a livello testuale.

8) réserve naturelle
Variante anaforica: réserve (61%, sulla base delle occorrenze del TC in forma piena).

L’illustration sera donnée par la lutte contre l’ambroisie menée dans la réserve des Ramières. Par ailleurs, ce problème du non paiement des timbres-amendes par les étrangers étant également récurrent sur les espaces protégés du département, l’établissement a été autorisé à ouvrir une sous-section «Réserves naturelles catalanes » avec nomination d’un préposé pour le dépôt des chèques concernant les timbres amendes dressés par les agents commissionnés des réserves naturelles23.

Ritroviamo anche qui una catena anaforica determinata dal meccanismo di riduzione. Un’ultima precisazione ci appare importante, in caso di riduzione anaforica spesso è l’elemento differenziale che va a cadere. Il passaggio dell’informazione infatti è garantito dalla presenza del TC in forma piena.

3.3 La siglazione nelle due lingue

Ricordiamo che durante la fase di creazione dei corpora, spesso abbiamo incontrato sigle che sostituivano i termini complessi. Questo fenomeno caratterizza soprattutto la lingua francese.

Il termine e la sigla sono una coppia di unità lessicali formalmente e semanticamente legate che rappresentano lo stesso concetto (Kocourek, 1991).

Ecco alcuni esempi:

I due TC si trasformano nella sigla PNR in entrambe le lingue, ma a seguito di una prima indagine, è subito emerso che in italiano l’utilizzo della sigla non è ancora entrato nell’uso corrente. La sigla PNR si ritrova per lo più in testi relativi ad aree naturali protette vicino al confine con la Francia oppure in documenti relativi a partenariati tra i due paesi.

Nel caso della siglazione, il rischio di ambiguità risulta meno evidente, salvo casi di sigle identiche relative a termini diversi. Tuttavia, qui di seguito proponiamo un estratto di una legge relativa alle zone di protezione speciale, che analogamente a quanto accadeva nel caso della riduzione, esplicita il rapporto tra termine e sigla.

Vista la deliberazione del comitato per le aree naturali protette del 2 dicembre 1996, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 139 del 17 giugno 1997, che include nella classificazione delle aree protette le zone di protezione speciale (ZPS) ai sensi della direttiva n. 79/409/CEE, concernente la conservazione degli uccelli selvatici, e le zone speciali di conservazione (ZSC) ai sensi della direttiva n. 92/43/CEE, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, ovvero quelle aree che costituiscono la rete ecologica europea Natura 2000 di cui all. 3 della citata direttiva n. 92/43/CEE;[…] […]  all'art. 4, comma 1, che spetta alle regioni e alle province autonome di Trento e Bolzano assicurare per i proposti siti di importanza comunitaria (di seguito pSIC) opportune misure per evitare il degrado degli habitat naturali e degli habitat di specie, nonché la perturbazione delle specie per cui le zone sono state designate; […]
Visto il decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio 25 marzo 2005, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 155 del 6 luglio 2005, recante "Annullamento della deliberazione 2 dicembre 1996 del comitato per le aree naturali protette: gestione e misure di conservazione delle zone di protezione speciale (ZPS) e zone speciali di conservazione (ZSC)";24

Nel testo di legge, ritroviamo, ripetuta più volte, l’esplicitazione della relazione tra termine e la sigla. Questa ripetizione trova giustificazione nella tipologia testuale di riferimento: un testo di legge non può ammettere ambiguità. Nello stesso caso in lingua francese, l’esplicitazione della relazione tra ST e sigla risulta molto meno ridondante:

En ce qui concerne la désignation des sites intégrant le réseau écologique européen, la principale lacune du texte de transposition concerne la désignation des zones de protection spéciale (ZPS) en application de la directive 79/409/CEE Oiseaux sauvages.
On peut rappeler que le réseau " Natura 2000 " intègre également ces ZPS et que les obligations de gestion découlant de l'article 6 de la directive 92/43/CEE " Habitats naturels " s'appliquent, depuis le 5 juin 1994, tant sur les ZPS désignées à cette date que sur celles créées ultérieurement.25

Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un testo giuridico, tuttavia solamente all’inizio viene messa in evidenza la relazione tra termine e sigla.

Conclusioni

In generale, possiamo affermare che i termini complessi hanno un ruolo fondamentale nel discorso: la loro variabilità strutturale garantisce la coesione all’interno di un testo grazie alle relazioni che si instaurano tra TC e varianti ridotte e contribuisce all’evoluzione della lingua di specialità sul microlivello.

Il processo di nominalizzazione nelle lingue di specialità spesso determina la creazione di termini complessi che rendono il discorso più pesante, sebbene assicurino la trasmissione del messaggio. Il meccanismo di riduzione rappresenta una soluzione alla ridondanza: le relazioni che si instaurano tra TC e variante collaborano alla coesione e alla coerenza testuale attraverso catene anaforiche che si instaurano all’interno delle unità testuali.

La riduzione contribuisce inoltre all’evoluzione di una data LSP perché ne permette il continuo rinnovamento e adattamento ai bisogni degli utenti. Tuttavia, tale fenomeno agisce solamente sul microlivello della lingua, poiché non ne modifica la struttura nel complesso, ma interessa solo alcuni elementi in base all’evoluzione del dominio. Dalle nostre indagini, é emerso che quando un concetto appartiene ad un sapere comune, il TC tende maggiormente a variare, perdendo i componenti che non rappresentano più un elemento differenziale.

Il testo funge comunque sempre da cornice al meccanismo della riduzione, garantendo il passaggio dell’informazione sopperendo all’ambiguità determinata da eventuali varianti che non risultano essere chiare perché hanno perso gli elementi che caratterizzavano la forma piena. Questa collaborazione permette al termine complesso di acquisire indipendenza rispetto alla sua struttura che così diventa più flessibile e quindi soggetta a variazione.

In entrambi i domini, le lingue di specialità subiscono il meccanismo della riduzione. Per quanto riguarda il confronto italiano/francese, il comportamento registrato fino ad ora non sempre è equivalente: mentre l’italiano tende a far cadere totalmente alcuni dei componenti di un TC, nella lingua francese si registra una tendenza a dar vita a varianti che talvolta mantengono una traccia dell’elemento caduto (agricolture bio) e altre volte generano vere e proprie sigle comunque facilmente riconducibili al termine pieno (PNR).

L’indagine sulla riduzione dei TC ha permesso d’identificare elementi importanti delle dinamiche comunicative all’interno di una comunità. Già da questi primi risultati si evince che questo un meccanismo é utile allo studio della variazione denominativa, osservarne sistematicamente gli effetti potrebbe rappresentare uno strumento utile per l’avanzamento degli studi sulla variazione. Effettuare un’analisi dei termini sulla base delle dinamiche testuali e discorsive risulta ormai necessario, considerata la rapida evoluzione dei domini, la crescente multidisciplinarietà e la varietà dei locutori coinvolti.

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Note

↑ 1 http://www.disclic.unige.it/glos_eol

↑ 2 SABATINI F. (1999), “Rigidità-esplicitezza” vs “elasticità-implicitezza”: possibili parametri massimi per una tipologia dei testi, in  Linguistica testuale comparativa, a cura di Gunver Skytte e Francesco Sabatini, Copenhagen, Museum Tusculanum Press, pp. 142-172.

↑ 3 I primi testi relativi all’agricoltura biologica risalgono alla fine degli anni ’80. Il primo regolamento a livello europeo risale al 1991.

↑ 4 Accademia Europea di Bolzano (EURAC), centro di ricerca e di formazione, http://www.eurac.edu/index_it.

↑ 5 http://www.alparc.org/.

↑ 6 ALLORA A., (2006), PERLinguisti, manuale di programmazione in Perl per umanisti, Aracne, Roma.

↑ 7 Simone Torsani ha conseguito il titolo di dottore in Lingue, Culture e TIC presso l’Università degli Studi di Genova, è professore a contratto presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere di Genova.

↑ 8 JACQUES M.P. (2005), De termes réduits comme révélateur de la centralité dans le domaine d’emploi,  7èmes Journées scientifiques AUF-LTT « Mots, termes et Contextes ».

↑ 9 Cfr. CARDERO GARCÌA A. M. (2000), En torno a la frecuencia de algunas estructuras sintácticas en terminología, Universidad Nacional Autónoma de México, Messico - articolo tratto dal sito internet: www.riterm.net, VII Simposio Lisbona.

↑ 10 http://www3.corpoforestale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/565.

↑ 11 http://www3.corpoforestale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/565.

↑ 12 L331_2, http://droit-finances.commentcamarche.net/legifrance/22-code-de-l-environnement/59673/creation-et-dispositions-generales.

↑ 13 COLLET T., (2004) Esquisse d’une nouvelle microstructure de dictionnaire spécialisé reflétant la variation en discours du terme syntagmatique, Meta 49 n°1. 

↑ 14 GAUDIN F. et ALEXANDRU C. (2005), Les contextes : à la source du terme ?; 7èmes Journées scientifiques AUF-LTT « Mots, termes et contextes ».

↑ 15 http://www.federbio.it/news.php?nid=290.

↑ 16 http://italy.peacelink.org/ecologia/articles/art_22044.html.

↑ 17 http://www.agricolturaitalianaonline.gov.it/contenuti/agricoltura/tecnologie/biologica/il_biologico_guarda_avanti.

↑ 18 http://www.lesannuaires.com/annuaire-bio.html.

↑ 19 http://www.doctissimo.fr/html/nutrition/dossiers/produits-bio/produits-bio.htm.

↑ 20 http://biogassendi.ifrance.com/reglesbio.htm.

↑ 21 http://www.la-cuisine-collective.fr/dossier/technologies/articles.asp?id=28.

↑ 22 http://www.parks.it/federparchi/rivista/P01/39.html.

↑ 23 Revue Espaces Naturels n°19, http://www.espaces-naturels.fr/a_la_une/la_revue_espaces_naturels/les_archives.

↑ 24 http://www.gurs.regione.sicilia.it/Gazzette/g07-20/g07-20-p19.html.

↑ 25 http://extranet.senat.fr/rap/a00-031/a00-03110.html.

 

Dipartimento di Lingue e Culture Moderne - Università di Genova
Open Access Journal - ISSN 1824-7482