Die Frankophonie und der Genozid an den Tutsi Ruandas. Oder: Vom Leben und Überleben zwischen den Sprachen
Abstract
Partendo dai documenti diplomatici raccolti dalla Commissione Duclert riguardo alla responsabilità della Francia nel genocidio contro i Tutsi in Ruanda (1994), questo contributo analizza la dimensione politica del plurilinguismo. L’attenzione si concentra sul ruolo della lingua francese nel contesto delle relazioni franco-ruandesi sotto la presidenza di François Mitterrand, in particolare sullo sfondo delle tensioni tra la diaspora anglofona (FPR) e l’élite al potere francofona (regime di Habyarimana). La resistenza politica all’influenza anglofona viene interpretata come uno dei fattori che hanno contribuito all’escalation della violenza. In questo quadro, il contributo analizza testi autobiografici di sopravvissuti – sia residenti in Ruanda sia appartenenti alla diaspora – scritti con sorprendente frequenza in lingua francese. Si indaga se questa scelta linguistica esprima un bisogno critico di dialogo con l’ex potenza coloniale, se rifletta strategie editoriali oppure se derivi dalla necessità di nominare esperienze traumatiche per cui non esistono equivalenti in kinyarwanda. Lo studio mostra come, nel punto d’incontro tra politica linguistica coloniale, plurilinguismo individuale e memoria collettiva, emerga una nuova consapevolezza linguistica dei sopravvissuti, capace di riflettere e trasformare la storia della violenza.
Downloads
Pubblicato
Licenza
Copyright (c) 2025 Polyphonie. Plurilinguismo_Creatività_Scrittura

Questo lavoro è fornito con la licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale.