« With the mind’s eye ti sequo sobre l’europa estesa ». La téléologie du plurilinguisme européen dans La neige de Valery Larbaud (1934)
Abstract
Nel suo ultimo poema La neige (1934), Valery Larbaud espone una filosofia teleologica del plurilinguismo europeo. Contemplando in una nevicata l’unisono messianico delle lingue indoeuropee, il soggetto lirico fa risalire l’Europa alla sua latinità. Composto da undici lingue diverse, il testo cerca di realizzare ciò che elogia, mescolando metafora e traduzione. In questo modo, diventa una riflessione filosofica sul ‘compito del traduttore’ conformemente a Walter Benjamin, pur andando oltre il pensiero del filosofo: secondo Larbaud, tutta la neve alla fine si scioglie, e tutto l’unisono delle lingue finisce in una confusione plurilingue.
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