Johannes „Nissún“: Die Folgen des Dialektgebrauchs für die Identitätsbildung des Protagonisten in der italienischen Übersetzung von Annette von Droste Hülshoffs Die Judenbuche (1842)
Abstract
Che funzione svolge il linguaggio nella formazione dell’identità? In che modo una particolare decisione del traduttore cambia il processo di interpretazione di un’opera? Il presente articolo esamina il legame tra multilinguismo e identità a partire dalla novella Il faggio degli ebrei (1842) della scrittrice vestfalica Annette von Droste-Hülshoff e dalla traduzione in italiano di Francesco Politi. L’analisi comparativa delle due versioni si concentra sulle conseguenze ermeneutiche delle scelte del traduttore, in particolare sull’alterità di Johannes Niemand, enfatizzata dal dialetto, e sulla maggiore complessità della versione italiana.
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