I percorsi di studio personalizzati dei centri provinciali per l’istruzione degli adulti: una buona pratica da trasferire in ambito accademico
Abstract
La dispersione universitaria rappresenta un problema al
quale porre un rimedio efficace. L’esperienza dello
studente part-time, stando ai principi dell’Andragogia, si
configura come una preziosa risorsa da valorizzare. Da
qui i Piani di Studio Personalizzati, posti in essere dai
Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti con
risultati gratificanti, si presentano come una buona
pratica da importare nel contesto accademico.
Relativamente alla metodologia per importare nel
suddetto contesto la buona prassi realizzata dal CPIA BAT
“Gino Strada” di Andria, si potrebbe far ricorso
all’osservazione partecipante, che potrebbe
concretizzarsi nell’analisi di tre Centri Provinciali per
l’Istruzione degli Adulti differenti, selezionati nelle tre
aree geografiche principali italiane (Nord, Centro e Sud).
I tre centri individuati, essendo stati scelti dal Ministero
dell’Istruzione e del Merito quali Centri Regionali di
Ricerca, Sperimentazione e Sviluppo in materia
d’Istruzione degli Adulti, si presentano, del resto, come
luoghi funzionali all’interpretazione dei bisogni di
competenze e conoscenze della popolazione adulta, così
da garantire il miglioramento della qualità e
dell’efficacia della didattica.
L’utilizzo dei Piani di Studio Personalizzati, quale
risultato del processo di riconoscimento dei crediti
connesso all’ampliamento dell’offerta formativa,
potrebbe rendere i corsi di studio universitari più equi,
inclusivi e sostenibili.
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