L’antropopoiesi carceraria di Borislav Pekić e il suo Giuda personale

Autori

  • Persida Lazarević Di Giacomo

DOI:

https://doi.org/10.15167/1824-7482/pbfrm2020.32.1887

Parole chiave:

Borislav Pekić, Anni divorati dalle locuste, memorie carcerarie

Abstract

Il presente lavoro è dedicato all’analisi del primo volume del trittico Godine koje su pojeli skakavci (Anni divorati dalle locuste, Belgrado 1987, 1989, 1990), opera dello scrittore iugoslavo Borislav Pekić (1930-1992). I tre volumi rappresentano le memorie del carcere dell’autore, che fu arrestato nel 1949 e scontò per anni la pena tra Sremska Mitrovica e Niš. Muovendo da una vicenda personale, Pekić trasforma la sua narrazione in un’antropopoiesi carceraria dal respiro universale, che suona come duro monito contro ogni forma di regime e contro i soprusi che ne derivano.

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Pubblicato

2020-05-04 — Aggiornato il 2022-03-18

Fascicolo

Sezione

Racconto, Esperienza, Denuncia: i mondi della prigione