A Diorama of Human History: Visions of the Anthropocene in Giuseppe Genna’s Discorso fatto agli uomini dalla specie impermanente dei cammelli polari (2010)

Autori

  • Christina Schaefer

DOI:

https://doi.org/10.15167/1824-7482/pbfrm2024.1.2450

Parole chiave:

Narrativa italiana contemporanea, nuova letteratura impegnata, Antropocene, paleogeologia (riferimenti a), intertestualità

Abstract

L’articolo esamina i modi in cui il concetto di Antropocene è riconoscibile nella recente narrativa italiana, in particolare nel Discorso fatto agli uomini dalla specie impermanente dei cammelli polari (2010) di Giuseppe Genna. In questo testo, la specie estinta del cammello polare si rivolge agli uomini come a uno specchio, ricordando loro la caducità del genere umano. Lo studio evidenzia come l’autore non solo combini allusioni al deep time paleogeologico o al deep future (in cui tutto si sarà “disciolto”) con riferimenti ad alcuni grandi autori moderni come Giacomo Leopardi, T.S. Eliot e Samuel Beckett, ma anche presenti la storia (auto)finzionale di uno scrittore che si rende conto di dover diventare un nuovo tipo di poeta vate.

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Pubblicato

2024-11-27