«C’est égal»: fragments d'une identité éclatée, entre fiction et autobiographie, à propos des dernières parutions d’Agota Kristof

Autori

  • Rosanna GORRIS CAMOS

Parole chiave:

Kristof, exile, fiction, identity, French language, autobiography

Abstract

In questo primo articolo vengono analizzati, alla luce dei romanzi di Agota Kristof e in un’ottica intertestuale, le due ultime opere di Agota Kristof. L’Analphabète, che lei stessa definisce “récit autobiographique”, è composto di 11 frammenti autobiografici che già annunciano come stelle comete le tematiche che verranno sviluppate nella Trilogia. Dalla scrittura in un lingua altra alle ironiche “clowneries”, dal dolore dell’esilio alla sfida poetica, “tutto” sembra già essere presente in questa autobiografia dell’esilio e del dolore. C’est égal contiene invece 25 novelle, scritte nei primi anni della sua carriera, veri e propri esercizi, nello stile dei gemelli della Trilogia fatto di “silence, d’immobilité et de jeûne “, ma ricchi della vena poetica e dello humour nero che riescono a dire e a condensare il dolore dell’esilio, della brisure identitaire e del double bind.

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Pubblicato

2020-06-10