Tra slogan e norme: gli anglicismi nella lingua italiana del diritto e della comunicazione istituzionale

Autori

  • Laura Tafani

Parole chiave:

Anglicismi, diritto, comunicazione istituzionale

Abstract

Forestierismi, in particolar modo anglicismi, pervadono sempre più il linguaggio delle amministrazioni pubbliche, la comunicazione istituzionale e, anche se in misura minore, la lingua delle leggi, incrinando così la tradizionale natura conservatrice del linguaggio del diritto.
Dalla ricognizione svolta sulla legislazione più recente emerge che il loro ingresso nei testi legislativi è strettamente legato alla progressiva pervasività di altri ordinamenti giuridici, a partire da quello dell’Unione europea, e all’influenza di altri linguaggi settoriali, in particolare scientifico, dell’economia, della finanza e delle nuove tecnologie.
I forestierismi, inoltre, anche se non sono presenti nelle leggi, tendono a emergere nei provvedimenti attuativi adottati dalle pubbliche amministrazioni e sono spesso utilizzati nella comunicazione politico-istituzionale per sintetizzare, a mo’ di slogan, il contenuto del provvedimento.
La sensazione complessiva è che spesso l’utilizzo del termine straniero sia legato a motivi che poco hanno a che fare con esigenze di precisione e rigore e che dipenda piuttosto dalla fretta, dalla paura di introdurre “falsi amici”, dalla scarsa inventiva nel trovare validi sostituti in italiano.
In tutti questi casi sarebbe opportuno evitare i forestierismi non entrati nel lessico comune, a vantaggio di un linguaggio giuridico chiaro e comprensibile anche a coloro che non conoscono le lingue, valorizzando la ricchezza lessicale e le potenzialità espressive della lingua italiana, in nome di quel principio di lealtà comunicativa che dovrebbe ispirare il rapporto tra pubblici poteri e cittadini.

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Pubblicato

2019-12-30