Quando il poeta è nasutus. Espedienti iperbolici negli epigrammi dell’Anthologia Palatina.
Keywords:
Marziale, Espedienti iperbolici, epigrammi, Anthologia PalatinaAbstract
“Dinanzi all’ingresso si era fermata una carrozza; lo sportello si aprì: ne saltò fuori, incurvato, un signore in divisa, che corse su per le scale. Quale fu l’orrore e insieme lo sbigottimento di Kovalëv quando egli riconobbe che si trattava del suo proprio naso!”
Il brano tratto dal noto racconto di Nikolaj V. Gogol’ introduce al tema del presente contributo che, seppur incentrato su testi molto lontani dal nostro introduttivo per latitudine geografica e temporale, intende offrire qualche spunto di riflessione a proposito delle finalità/modalità ironiche che l’espediente dell’iperbole - risorsa non semplicemente retorica, ma profondamente linguistica - mette in atto. Tra i «i segni storici dell’immaginazione comica dell’umanità» (FERRONI 1974:146), nella prospettiva di un comico di ‘lunga durata’, l’iperbole nella sua veste eversiva e provocatoria si propone come modello formale costante nelle epoche, trasversale nei generi letterarî.