La variazione in traduzione e in redazione tecnica: verso una tipologia differenziata delle schede terminologiche
Keywords:
vedette, equivalenti isomorfi, traduzione, redazione tecnicaAbstract
In questo lavoro ci sembra opportuno inizialmente fornire una breve spiegazione sulla distinzione tra termine "vedette", sinonimo e variante.
Con termine “vedette” intendiamo il termine riconosciuto come più usato, il più “ufficiale” o il più conosciuto.
Il sinonimo è un termine che designa lo stesso concetto del termine “vedette”, ma il cui uso è meno frequente o relativo ad una particolare classe di utenti. La variante è un tipo grafico di sinonimo (sigle, acronimi, ...).
A livello di traduzione umana, oltre all’uso di termini vedette, è corrente anche l’utilizzo di sinonimi e di varianti e dei loro equivalenti isomorfi, considerati gli unici possibili, a livello interlinguistico. Per alcuni committenti la capacità di individuare gli equivalenti a livello di variazione è indice di conoscenza approfondita della lingua del settore di intervento e di grande professionalità. Per un traduttore umano, per il quale la variazione viene mantenuta, significa che, di fronte ad un ventaglio di termini sinonimi tra loro, la scelta del termine vedette non è obbligata e lo status di "termine vedette" assume un valore relativo.
La Traduzione assistita permette ancora al traduttore di tenere in considerazione la variazione in quanto, se inizialmente le schede sono state realizzate tenendo conto dell’aspetto variazionista del termine vedette in L1 e in L2, successivamente, in situazione traduttiva, il DB terminologico, assieme al termine considerato vedette in L2, ripropone le varianti e i sinonimi e permette al traduttore di fare la scelta fra l’equivalente interlinguistico considerato più appropriato in quel determinato contesto.
In situazione di traduzione intralinguistica però l’approccio cambia sostanzialmente. Questo è dovuto in parte all’interazione uomo - macchina, che funziona tanto meglio quanto più il linguaggio è semplificato, ed in parte al fatto che quello che inizialmente veniva considerato una ricchezza, in quanto permetteva di coinvolgere un gran numero di interlocutori, ora diventa un elemento di disturbo e da eliminare ai fini di una produzione/comunicazione tecnica chiara e trasparente.