La «tragédie en musique» come parodia della tragedia classica - Il 'Thésée' di Ph. Quinault

Auteurs

  • Dario Cecchetti

Mots-clés :

La «tragédie en musique», parodia, tragedia classica, 'Thésée', Ph. Quinault

Résumé

Nell’estremo scorcio del Seicento e, soprattutto, nei primi decenni del Settecento (con propaggini fino alle soglie della Rivoluzione) si sviluppa a dismisura in Francia, in primis per quanto concerne il teatro, il genere parodico: «les parodies furent légions dans le théâtre du XVIIIe siècle», nota David Trott. Si tratta, soprattutto, di parodie di tragedie di successo (l’Œdipe di Voltaire, l’Inès de Castro di Houdar de La Motte, ecc.) o di opere liriche. Quest’ultime sono spesso le grandi tragédies lyriques del tardo Seicento, e sono oggetto di ripetuti travestissements, che ne accompagnano le riprese nel corso del XVIII secolo. Il fatto che in queste parodie si fossero specializzati i Comédiens Italiens, cacciati da Parigi nel 1697 e ritornati in Francia nel 1716 sotto la guida di Luigi Riccoboni, il fatto anche che protagoniste delle piccole pièces parodiche (abitualmente atti unici) fossero spesso le maschere della Commedia dell’Arte – prima fra tutte quella di Arlecchino, come indicano molti titoli della raccolta delle Parodies du Nouveau Théâtre Italien : Arlequin-PerséeLes Noces d’Arlequin et SilviaArlequin-AtysArlequin-Bellérophon, ecc. – dimostra che il genere parodico, per quanto concerne il teatro, era strettamente connesso alla tradizione dell’Arte, anzi era una specificità di autori e attori del Théâtre Italien.

Publiée

2007-02-05