Prigionieri politici del Risorgimento: Pellico, Settembrini e Giovanni Ruffini
DOI:
https://doi.org/10.15167/1824-7482/pbfrm2020.32.1879Parole chiave:
Prigionieri politici, Risorgimento, Pellico, Settembrini, RuffiniAbstract
La letteratura del Risorgimento italiano non comincia, come ci si aspetterebbe, con il racconto dei primi moti insurrezionali o delle attività cospirative, ma è invece inaugurata da un libro a tema detentivo: Le mie prigioni di Silvio Pellico, letterato piemontese giunto a Milano nel 1809 in tempo per conoscere Ugo Foscolo, dal quale apprese quegli ideali patriottici che lo indussero a entrare nella carboneria e a dirigere il periodico antiaustriaco “Il conciliatore” tra il 1818 e il 1819, anno in cui venne soppresso.
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2020-05-04 — Aggiornato il 2022-03-18
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