Alla periferia della periferia: raccontare la prigione nel Brasile contemporaneo
DOI :
https://doi.org/10.15167/1824-7482/pbfrm2020.32.1892Mots-clés :
Letteratura Brasiliana, Violenza e Letteratura, ColonialismoRésumé
A partire dagli anni Novanta si assiste in Brasile alla pubblicazione di numerose opere volte a rappresentare lo spazio e l’esperienza del carcere. Repressione omicida, violenza, degrado e abbandono motivano l’urgenza di testimoniare, attraverso le forme della letteratura, il dramma della detenzione. È da tale esigenza che sorge Estação Carandiru (1999),opera pubblicata dal medico DrauzioVarella in seguito alla strage avvenuta nel 1992 nel carcere di Carandiru, e anni più tardi Prisioneiras (2017), romanzo di testimonianza in cui l’autore interroga l’universo carcerario femminile. Con la lettura critica di queste due opere, il presente articolo pretende interrogare le dinamiche del potere nel Brasile contemporaneo, evidenziando la persistenza delle logiche coloniali e schiaviste nella contemporaneità urbana brasiliana.
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